ALLA SCOPERTA DEL “BOSCO SUL MARE” DI TRIESTE

SABATO 8 APRILE L’INIZIATIVA APERTA A TUTTI ORGANIZZATA DALLA TERZA CIRCOSCRIZIONE

Il ritrovo alle 9.30 al secondo parcheggio di Strada del Friuli

Una visita al “Bosco sul mare” aperta a tutti i triestini interessati a conoscere una delle poche aree verdi rimaste ancora intatte della nostra provincia. È quello che ha organizzato la Terza Circoscrizione sabato 8 aprile. Il ritrovo per tutti è alle ore 9.30 al secondo parcheggio di Strada del Friuli. Da lì partirà il sopralluogo al Bosco Bovedo che ha una storia molto affascinante e caratteristiche uniche al mondo. “Negli anni 50 il Comune di Trieste aveva considerato il Bosco Bovedo – oggi di proprietà dell’Ater -, una zona destinata all’espansione edilizia – ricorda la presidente della Terza Circoscrizione Laura Lisi -. E proprio in quell’area, che si trova sopra il rione di Barcola, secondo i programmi dell’epoca, dovevano essere costruiti un grande ospedale, che poi fu realizzato a Cattinara, e un grosso comprensorio abitativo, che invece – come è noto – successivamente trovò sede a Rozzol Melara. Fortunatamente – aggiunge la portavoce del M5S – nel 1996 la legge regionale n° 42 ha riconosciuto alla riserva della Val Rosandra, alla zona del Monte Lanaro e a quella del Bosco Bovedo lo status di ambiente naturale da tutelare. Non solo, qualche anno dopo, nel 2000, grazie all’impegno di Livio Poldini, uno dei massimi botanici a livello internazionale e professore emerito dell’Università di Trieste, e di Nicola Bressi, attuale direttore dei civici musei, il “Bosco sul mare” diventa addirittura Sito di interesse comunitario (Sic), un’area quindi che, sulla base dei principi della tutela della biodiversità europea, deve essere conservata in virtù del suo habitat naturale e delle specie animali e vegetali che vi abitano”.

Questo sito è unico non tanto per il numero delle specie presenti quanto per una particolarissima associazione vegetale/animale. “Come ha spiegato Bressi in un recente incontro qui – precisa Laura Lisi – convivono specie provenienti da tre diversi habitat: il rovere di Slavonia tipico della flora balcanica, l’erica alpina che è catalogato fra la flora europea e il cisto femmina, un arbusto caratteristico della macchia mediterranea. In quest’area troviamo anche la salvia e il leccio, mentre fra gli animali c’è da segnalare la presenza della salamandra pezzata. Non ci sono invece alberi secolari perché nei periodi delle due guerre mondiali il Bosco Bovedo è stato sfruttato ampiamente per la raccolta del legno”.

Il “Bosco sul mare” ospita anche una vecchia cava di arenaria che in passato servì alla costruzione del cavalcavia di Barcola e un piccolo stagno. Il terreno è sabbioso quindi molto drenante e in passato fu adibito a pascolo per i buoi. Tutta l’area oggi è oggetto di un progetto di valorizzazione presentato da Interland, un consorzio di cooperative che da alcuni anni punta molto sull’agricoltura sociale. “Ovviamente in quest’area non si può fare né selvicoltura né realizzare degli orti, così come non si possono creare nuovi stagni. Stiamo parlando di un habitat che non deve essere alterato in nessun modo. Il Bosco Bovedo – conclude la presidente della terza Circoscrizione – dovrà essere conosciuto maggiormente dai triestini e dai turisti proprio per queste sue caratteristiche speciali”.